| Il Molliccio di Remus è dissentibilissimo. x°°°D Quel che io dico non va mai preso troppo sul serio.
Per quanto riguarda la Disney, non sono certa di essere del tutto d'accordo con l'analisi che ne hai fatto - anche se sono d'accordo con molti dei punti espressi. OVVIAMENTE d'accordo su Biancaneve, Cenerentola e Aurora (quel film si salva solo per Malefica). Sono piuttosto d'accordo su Pocahontas - è tutto sommato un personaggio attivo, che concentra la sua azione, oltretutto, in gran parte su argomenti diversi da quelli dell'aMMore. Intendiamoci: l'amore ha una sua funzione. Il suo, oltretutto, si costruisce progressivamente e in maniera sensata, per cui viva Pocahontas; alla fine lascia andare l'amato e tutti sanno che la sua vita non finirà lì, proseguirà, la sua storia e la sua funzione non si esauriscono con il tema dell'amore. Si impegna, per quanto banalmente (ehi, è la Disney, non un saggio di filosofia geopolitica) per il riconoscimento della dignità della sua tribù e delle sue credenze. Le canzoni del film - tutti sanno quanto siano influenti le canzoni sul bambino, sono la parte che impara a memoria, che si ricorda più a lungo, sono messaggio subliminale concentrato - contemplano il tema dell'amore solo marginalmente. Insomma, cinque punti a Pocahontas. Potrei dire qualcosa a proposito di quel "Io lo amo, padre", che, ciccia, non era il punto della cosa, ma va bene anche così.
Assolutamente d'accordo per Bianca e Bernie: tuttavia, trovo significativo che la Disney abbia sentito la necessità di usare, per un personaggio femminile così forte e attivamente funzionale, dei topi - disumanizzandoli, quindi. Sia mai che alle fanciulle vengano strane idee, no, no, no.
Non sono d'accordo, invece, per Mulan, Ariel e Belle. Per renderla breve - anche perché altrimenti produco un (altro) papiro - Ariel non è personaggio attivo, subisce le azioni degli altri personaggi, si fa trascinare dai cattivi per scegliere il cambiamento, viene salvata dai personaggi comprimari, dal padre, da Eric. Fortunatamente Ursula era sull'altra sponda, altrimenti si faceva salvare anche da lei. Detto questo, La Sirenetta è tra i miei cartoni animati preferiti e penso di averlo visto, tipo, un trilione di volte. x°°°D Belle è già personaggio marginalmente più attivo, ma non la considererei personaggio forte; certo mi aspetterei, da un cartone animato degli inizi degli anni Novanta, qualcosa di più. Sogna la grande avventura, ma si accontenta del castello del principe. Quella è la grande avventura...? Una biblioteca più grossa e il complesso del "Io Ti Salverò"? Pianti disperati sul lettone?
Mulan... Mulan è un lungo discorso. Tuttavia, Mulan è donna quando è vestita da donna e uomo quando è vestita da uomo. Perdona Li Shang e la loro storia d'amore è una tra le meno dotate di senso, a mio modo di vedere, di tutta la Disney. No, davvero. "Ecco, adesso siamo pari." COL CASPIO che siamo pari, IO sono venuta a tirarti fuori da una valanga, TU hai fatto solo il tuo dovere. Non hai mica rischiato le tue sacrosantissime chiappe, TU. Ecco. Guh. Tuttavia, Mulan compie il salvataggio finale come parte attiva - non importa se Mushu l'aiuta, lei è lì "for the ride" - vestita da donna. Non so se la scelta fosse consapevole, o meno, ma questo importa. Forte, venti punti a Mulan solo per questo. Però, Li Shang. Perché Li Shang? DOLORE!
(Andrebbero sprecate RIGHE su quanto poco femminista sia "Il Pianeta del Tesoro". Io l'ho visto centosettordicimila milionardi di volte, è bellissimo e mi piange il cuore ogni volta che si arriva ai titoli di coda, ma la figura femminile in quel film è quantomeno deprimente; ancor di più quando penso che con Amelia, probabilmente, qualcuno cercava di far del bene. Epic fail, tu che ci hai provato, chiunque tu sia.)
Niente da dire su "The Brave". No, davvero. Non solo Merida è personaggio attivo, funzionale, costruttivo, originale e tridimensionale: Merida esplode nel suo vestito e non gliene importa niente. E' un'adolescente, è goffa e non bella e con troppi capelli, ed è fantastica così. Anche la madre, a modo suo. Più tradizionale e chiusa nei ruoli di genere, ma fa parte del personaggio e se ne parla apertamente. Perciò, gloria e vittoria. A differenza di Rapunzel, che ha conservato il filone delle fanciulle con il vitino più stretto del collo, che impugna una padella (magari è cosa da poco conto, ma è significativo, credo, che abbiano dato a una donna una "cosa da donna"), che è bellissima e fa innamorare tutti - il cavallo, tutti gli occupanti dell'osteria, il ladro, il regno... - e la storia della quale si conclude con un "Vi chiederete se ci siamo sposati?". No, ciccio, non ce lo chiediamo. Ha - mi hanno detto ieri - diciotto anni, io gliene davo quattordici, ne ha passato, tipo, tremila scalza, in una torre e con una camicia da notte viola addosso, ha bisogno di un buon psicologo e di una luuuuunga terapia riabilitativa, non di sposarsi. Sul serio. A casa mia si chiama circonvenzione d'incapace. Detto questo, bello il rapporto con la madre/matrigna/cattiva, ed è sicuramente una novità vedere un personaggio femminile dotato di entusiastiche psicosi galoppanti.
(E, ehi, è diventato un papiro lo stesso! x°°°D)
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