Sono una persona cattiva, lo so, ma voglio segnalarvi un'altra storia dell'autrice di cui ho parlato prima:
Avevi ragione.
Le due storie formano una serie e questo mi fa chiedere: qual è il nesso tra le due? Personaggi diversi, temi diversi... Ah, ma un momento. Si parla sempre di tematiche delicate: prostituzione e stupro.
Dopo la morte dell'amica, una ragazza decide di riportare la lettera che lei ha scritto prima di suicidarsi, data giugno 2007. Nella lettera si parla di un fatto avvenuto a settembre 2008. D'accordo.
La ragazza che ha scritto la lettera si chiama Kayla e ha diciotto anni: vuole spiegare ciò che le è accaduto, da quando ha incontrato un ragazzo conosciuto su internet a quando si è suicidata, passando per lo stupro subito da quel ragazzo di dieci anni più grande di lei. Non ho mai scritto una lettera di suicidio, ma credo -
credo - che non mi fermerei a descrivere particolari quali:
Mi accarezzò i seni, mi leccò i capezzoli fino a farmeli inturgidire.
Mi aprì le gambe e mi stuzzicò il clitoride con l’indice.
Rifece lo stesso gesto con la lingua.
Lo presi tutto in bocca e con gesti altalenanti lo eccitai ancora di più.Su questo punto non voglio aggiungere altro.
Mark
- Ehi piccola ti va di vederci alle 7 per stare assieme? Mi manchi!-
Gli mancavo?
A quel fottutissimo stronzo gli mancavo?
No gli mancava il mio corpo.
- Va bene passi a prendermi –
- Non vedo l’ora-Bimba... No, proprio no. Anche se temi di essere incinta, non acconsenti a rivederla. No, credimi, non lo fai: non c'è neanche "l'attenuante" del pensiero "Non l'ha mai fatto, non lo rifarà, so che mi ama", tu sei CERTA che lui non ti ami, sei certa che vuole solo abusare di te. Non acconsenti a vederlo, nessuno lo farebbe.
Urinai su tutti e quattro i test, li allineai e attesi.
Tremavo perché sapevo già il responso.
Rosa in tutti e quattro, erano positivi.Può darsi che la mia sia inesperienza in questo campo, ma non si dovrebbero comprare più test per farli in momenti diversi? Che senso ha farli tutti insieme?
Mi guardai allo specchio e con un pugno lo spaccai tagliandomi.
Cercai negli armadietti un disinfettante e un cerotto ma il vomito me lo impedì.
Il bagno sembrava un lazzaretto spagnolo del 1600.
Vomito,sangue,lagrime e vetri lo riempivano.Lei distrugge lo specchio, vomita ovunque, esce, viene stuprata una seconda volta, ritorna e nessuno si fa sentire. Non la madre che tornando a casa e vedendo quel casino la chiama in preda al panico, non il padre che la aspetta sulla soglia di casa, allarmato. No, Kayla ha tutto il tempo per tornare a casa, andare in camera, spaccare anche quello specchio e tentare di tagliarsi le vene.
Potrei pensare che i genitori fossero a lavoro (per tutto quel tempo), ma sono abbastanza sfiduciata, dal momento che molto spesso nelle fanfictions si tende a dimenticare l'esistenza dei genitori.
Un pugno colpì il mio stomaco .
Sputai sangue e vomito.
Non saprei dire quanto e come mi colpì ma la mia mente ricorda le parole che li accompagnava.
“Puttana perchè con me non gridi di piacere! Con gli altri lo fai eh! Sei solo una luridissima puttana”Amo leggere scene violente, amo anche scriverle. Non le amo, però, nella realtà e non amo nemmeno vederle inserite solo per rendere la narrazione più "accattivante". "Vedete cosa le stanno facendo, poverina?" Perché lui dovrebbe picchiarla, se non per farsi odiare più dai lettori?
Favoloso anche il doppio tentativo di suicidio, introdotto solo per dare ancora più pathos alla storia. Meraviglioso.