Trick No Treat |
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| Parto con un applauso di un'ora e mezza per la brillante "replica" di Elos. Non si sarebbero potute trovare parole migliori. Avevo già letto l'articolo della Stancarelli sul mondo delle fan fiction e lo aveva trovato piuttosto sciatto. "Oh, tu sei una scrittrice pubblicata?" ho pensato. "Puoi tirartela anche un po' di meno. L'umiltà e l'oggettività sono alla base della scrittura e della crescita dello scrittore stesso: mi domando perché tanti presunti autori se ne scordino tanto spesso".
In molti sono dell'idea che la scrittura delle fan fiction intesa come esercizio creativo sia inutile, dal momento che preclude la possibilità di strutturare trame e personaggi da sé. Viene a mancare l'originalità, dicono, viene a mancare la vera base della scrittura. Francamente, io trovo che le fan fiction possano essere un ottimo trampolino di lancio verso una scrittura più matura e consapevole e - dettaglio da non sottovalutare mai<i> - avvicinano al mondo letterario (chi scrive è prima di tutto lettore, è un dato di fatto) anche i più giovani. La cultura moderna offre, ahimè, meno stimoli degli anni che hanno preceduto l'avvento di Internet, dunque per quale motivo non dovremmo sfruttarli appieno? Io scrivo da quando sono bambina, ma è grazie al mondo delle fan fiction che ho potuto rafforzare le mie capacità di scrittrice amatoriale. Perché non può essere considerata una gavetta telematica, mi chiedo io. Eppure per le autrici di fan fiction più brillanti lo è davvero. Scrivere un racconto originale è naturalmente più difficile, ma aver già scritto tante fan fiction comporta un bagaglio d'esperienza più ampio sia sotto il punto di vista grammaticale e lessicale che sotto il punto di vista narrativo.
Molte di noi nutrono il sogno di poter essere, un giorno, pubblicate a nostra volta. Non tutte, magari, ma è ovviamente più semplice trovare aspiranti scrittrici nell'universo delle fan fiction che non in fila dal macellaio. Io sono fra queste e lo ammetto senza la minima vergogna. Non capisco per quale motivo dovrei sentirmi più imbarazzata io ad affermare: "Voglio diventare una scrittrice" che non qualche novello Freddy Mercury che vuole diventare cantante o qualche futuro fumettista che sogna di essere il nuovo Stan Lee. Chi vuole fare il musicista non ha mai suonato cover dei suoi gruppi musicali preferiti? Chi ama disegnare non ha mai fatto esercizio di copiatura?
Se la Stancarelli dovesse rispondere "sì, esatto" alla precedente domanda, dimostrebbe di non aver capito non solo cos'è una fan fiction, ma anche cos'è uno scrittore. E dire che lei è una scrittrice pubblicata: dovrebbe conoscere il contenuto di un vocabolario italiano.
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