| Prompt: Fotografia Fandom: DW Personaggi: un OC su cui sto lavorando che prende(rà) il nome de "la Cantastorie", ma che per adesso si chiama Chĭu.
Il vecchio e il nuovo
Chĭu aveva solo sei anni quando sua nonna si rigenerò per la prima volta e trovò lo spettacolo di una bellezza indescrivibile. Per un Signore del Tempo la morte è qualcosa di distante e quasi onirico. Certo, prima o poi la morte raggiunge tutti, prima o poi la luce dorata si estingue, le rughe non si appianano più, la malattia ha la meglio e diventa impossibile ingannarla. Ma per una bambina di sei anni, di qualsiasi razza si stia parlando, la morte risulta essere comunque qualcosa di incomprensibile e lontanissimo. Per questo Chĭu non riusciva a capire perchè i suoi genitori – ma soprattutto sua madre – piangessero con disperazione davanti alla rigenerazione della nonna. Non capiva che, se anche la morte veniva ingannata, essa era in grado di prendersi una rivincita su chi aveva osato tanto: sua nonna non stava morendo, è vero, stava soltanto scomparendo per sempre quella versione di lei che Chĭu aveva conosciuto e amato. Non se ne rese conto fino a che quella luce dorata e accecante non si fu spenta e al posto della cara vecchia signora dai capelli bianchi raccolti in una lunga treccia, comparve una giovane donna – forse più giovane della mamma stessa – che li fissò tutti con occhi nuovi e infinitamente lieti. Una nuova vita, pensò Chĭu mostrando un briciolo di quella saggezza che l’avrebbe contraddistinta nella sua vita futura, una nuova vita che rimane stretta a quella vecchia. Saltò sul letto della nonna, con la massa scomposta di capelli castani che le danzava sulle spalle, e abbracciò con amore e senza riserve quella vecchia signora che non era più tanto vecchia, ma nemmeno tanto giovane. «Bambina mia» disse sua nonna posandole una mano sulla testa con la consueta delicatezza. La sua voce era nuova, calda, avvolgente e quasi struggente. Chĭu pensò subito soltanto ad una cosa: le storie meravigliose che quella voce avrebbe saputo narrare. «Raccontami una storia!» disse infatti, non appena si fu sciolta dall’abbraccio ed ebbe posato di nuovo gli occhi sulla pelle screziata di lentiggini della donna tutta nuova che aveva davanti. «Chĭu!» brontolò sua madre, asciugandosi le ultime lacrime, impossibili da bloccare. «Non essere scortese con tua nonna: lascia che si ambienti in questo nuovo corpo e non assillarla con le tue storie!» «No, no tesoro» replicò la vecchia signora, sorridendo e mostrando una fila di denti bianchi e dritti. «Non ho ancora trovato un modo migliore di iniziare a vivere se non quello di raccontare una storia.» «O di ascoltarla!» trillò Chĭu, sistemandosi con le gambe incrociate sul letto sfatto. «O di ascoltarla» le fece eco la nonna, posandole un bacio sulla fronte. La bambina si mosse impaziente e rise d’aspettativa quando sua nonna si mise a fare una faccia concentrata, come a ripescare dentro la mente una storia della sua vita passata da narrare con la voce della sua vita futura. La morte, quella volta, era stata caritatevole con Chĭu e lo sarebbe stata per molto tempo ancora, perché Chĭu era una bambina fortunata. Era nata in un periodo in cui i Signori del Tempo dominavano l’universo dall’alto della loro neutralità, quando tutto era pace e tranquillità e Gallifrey era cullato dal placido trascorrere delle ere. Una fotografia di un tempo passato, che avrebbe portato con sé nei secoli che dovevano ancora venire, quando, raminga, avrebbe percorso l’universo e attraversato le epoche, trascinando con sé migliaia di storie, raccontandole e facendosele raccontare. E tutte avrebbero avuto lo stesso identico inizio. Molti secoli fa, su di un pianeta dal cielo rosso fuoco e i cui alberi brillavano d’argento al primo sorgere del sole, viveva un popolo di osservatori che un triste giorno tradì se stesso e tutto ciò che rappresentava.
Note: è un po' un primo esperimento, e non garantisco sul risultato. <3
Edited by emme - 15/6/2013, 15:43
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